Diego Armando Maradona nel luglio 1984 arrivò a Napoli, regalò gol nella storia - foto LaPresse
A un anno dalla scomparsa di Maradona, i gol sono il patrimonio universale che il dio ha lasciato all’intero mondo del calcio. Una collezione di reti e di colpi fenomenali davvero da non perdere.
Tutta Napoli, tutto il mondo si ferma per l’anniversario di Diego Armando Maradona. Quel 25 novembre 2020 si fermarono tutti, per una di quelle notizie che probabilmente nessuno mai dimenticherà. Se n’era andato il dio del calcio, non uno qualunque. Un predestinato, un uomo che con il pallone ai piedi fece meraviglie, entusiasmò i popoli, fece discutere il mondo.
E lo fece con l’arma dello spettacolo, perché uno come Maradona non si trovava di certo per caso a compiere magie e miracoli. Era un elemento di fantasia, classe e di gol impossibili, quelli non mancarono mai nella sua carriera. Soprattutto per la capacità geometrica, euclidea … di abbattere gli spazi, andare contro le leggi di gravità.
Se nel primo match italiano fu bloccato dalle solide marcature del Verona, man mano che proseguiva il torneo 1984-85 Maradona e il Napoli si facevano spazio. Contro una derelitta Lazio dell’epoca (diversissima da quella attuale di Maurizio Sarri), il diez realizzò un gol alla cieca, in una partita che gli avrebbe consegnato il pallone, se solo all’epoca si fosse omaggiata la tripletta.
In cinque minuti cambiò la storia del calcio. Lo fece a suo modo. Controverso, geniale, pazzesco. Prima la mano famosa, poi dimostrò al mondo che – quando decideva di giocare a suo modo – non poteva fermarlo nessuno. Contro l’Inghilterra dieci secondi, undici tocchi, un intero campo cavalcato prima di depositare in rete. Era il mondiale messicano del 1986, rimase nella storia quel gol più della stessa vittoria iridata della sua Argentina.
Fu nominato, non a caso, il gol del secolo, mai tale titolo fu meritato per un gol di Maradona, quello dall’esultanza infinita e che fece sgranare gli occhi in ogni angolo nel pianeta.
Come qualche mese prima, invece, era stato il pubblico italiano ad applaudire e a sbalordirsi per un suo colpo. Napoli-Juventus, 3 novembre 1985. Punizione da posizione particolare, breve discussione con Eraldo Pecci e poi un tiro all’incrocio che ha travalicato le leggi della fisica. E con… lo stesso Pecci che ebbe il coraggio di andare sotto casa del fenomeno per farsi ringraziare dell’assist!
Della carrellata dei gol di Maradona, senza dubbio particolari quelli segnati di testa. Non era altissimo ma segnò con modalità anche bislacche, contro il Milan, la Sampdoria (sdraiato da terra) e contro lo Stoccarda. Gol unici, come era unico e indefinibile il suo talento.
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