In "All or nothing" grande spazio per Juventus - Porto ... Foto LaPresse
All or nothing, la serie sulla Juventus piace o meno ai tifosi? Il pensiero dei supporter bianconeri cambia, ma il prodotto sembra arrivato nel momento meno opportuno.
Una serie sulla Juventus che giunge nel momento forse più difficile della società bianconera. Il tempismo non è stato proprio l’ideale, ma non per questo la serie All or nothing sia stata meno seguita e discussa, anzi.
Seguire i bianconeri come una serie televisiva, come se fosse Vita da Carlo o Strappare lungo i bordi – tanto per citare due prodotti del momento ma di genere diverso – è un fatto strano ma non per questo meno coinvolgente. Così gli spoiler sulla serie della Juventus sono emersi in tutta la propria vigoria, aumentando di fatto quella sensazione già presente, ovvero di una squadra spesso in balia dell’umoralità.
Il Pavel Nedved furioso nel post gara contro il Benevento, le lacrime di Cristiano Ronaldo, le urla di Andrea Pirlo e Leonardo Bonucci, la mancanza di unione e coesione nell’undici titolare. Questo e tanto altro è emerso da All or nothing, per la prima volta una squadra di Serie A si è esposta in questa maniera. E, probabilmente, potrebbe esser anche l’ultima.
I tifosi hanno apprezzato questa serie sulla Juventus? Non proprio, perché un conto è mostrare la storia e il dietro le quinte dei trionfi (come l’ottimo Sogno Azzurro insegna), un conto è mandare in pasto a tutti una stagione da quarto posto preso per i capelli.
Così non sono mancati gli sberleffi di tifosi ormai scoraggiati. Qualcuno ha citato il Cervia, il primo esperimento di squadra dato in pasto alle telecamere, con la differenza di avere orari prestabiliti e non la comodità di vedere e scaricare una serie in ogni momento del giorno e della notte.
Cambiano i cromatismi e le epoche, All or nothing ha avuto successo all’estero nell’affrontare squadre che avevano una tradizione del tutta particolare. L’esperimento della Juventus non è pienamente piaciuto in particolare ai tifosi per un motivo abbastanza evidente: c’era bisogno – in un momento così particolare – di esporsi così notevolmente? Dove inizia e dove finisce la privacy dello spogliatoio, una volta tempio sacro?
Per i tifosi, sostanzialmente, era una serie da evitare, che porta spesso al rammarico per quanto poteva essere e non è stato. Nemmeno hanno sortito più tanta emozione le lacrime di Cristiano Ronaldo, la frattura con i tifosi probabilmente non è più sanabile.
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