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Figli d’arte nel calcio: i più famosi talenti di seconda generazione

I calciatori figli d’arte: i talenti di seconda generazione più forti e promettenti del calcio internazionale e del nostro campionato.

Non è vero che il talento salta una generazione. Almeno per quanto riguarda il calcio. Nella storia dello sport più amato al mondo non sono rari i casi di figli d’arte, calciatori che hanno ereditato il proprio talento da un padre più o meno famoso. Si va da casi storici, come quelli di Valentino e Sandro Mazzola, di Johann e Jordi Cruyff, della dinastia Maldini, da Cesare a Daniel, passando per Paolo, a exploit più recenti. Il più noto di tutti è ovviamente quello di Federico Chiesa, già campione d’Europa con l’Italia e con il potenziale per diventare un campione anche importante di papà Enrico. Ma chi sono e come vanno gli altri figli d’arte in giro per il mondo?

Federico Chiesa (© LaPresse)

Un figlio d’arte che ce l’ha fatta, dimostrando di avere un talento almeno pari rispetto a quello del padre, è Kasper Schmeichel, portiere protagonista della favola Leicester, forse la più grande impresa nella storia del calcio, di certo non inferiore ai trionfi di papà Peter con il Manchester United (tra gli altri, cinque campionati inglesi e una Champions).

Nel grande calcio internazionale sono tanti i casi di calciatori che si sono imposti, chi più chi meno, anche o soprattutto nella seconda generazione, come Frank Lampard jr., Diego Forlan (figlio di Pablo), Daley Blind (figlio di Danny), Juan Sebastian Veron (figlio di Juan Ramos), Gonzalo e Federico Higuain (figli di Jorge), Jordan e Andrew Ayew (figli di Abedi Pelé). Ma ce ne sono anche diversi che ancora aspirano a conquistare una gloria almeno lontanamente paragonabile a quella paterna.

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Ad esempio Timothy Weah, figlio dell’indimenticabile George. Attaccante di passaporto americano, classe 2000, cresciuto al PSG e oggi al Lilla, fa già parte del giro della Nazionale a stelel e strisce, ma in Ligue 1 ha fin qui lasciato poco il segno, con soli 3 gol in 34 presenze con la maglia della formazione del dipartimento del Nord della Francia. Un cammino simile a quello di Justin Kluivert, classe 1999 ed erede di Patrick, un gioiello negli anni dell’Ajax ma perso dopo il trasferimento a Roma e i continui prestiti in giro per l’Europa.

Timothy Weah (© LaPresse)

Discorso simile per Ianis Hagi, figlio di Gheorghe, il Maradona dei Carpazi. Talento cristallino, da anni definito come uno dei più promettenti calciatori del panorama europeo, nelle sue avventure fin qui non è riuscito a risultare decisivo (nonostante un fugace passaggio anche in Italia, alla Fiorentina). Oggi milita comunque nei Rangers di Glasgow e sembra finalmente aver trovato la sua dimensione.

E non si discosta molto da questo discorso anche Vladimir Weiss jr., figlio dell’ex ct della Nazionale slovacca, ritenuto per anni il più grande talento del calcio slovacco ma mai sbocciato del tutto. Decisamente migliore invece per ora il cammino di Marcus Thuram, ala del Borussia Monchengladbach ed erede dell’ex difensore di Parma e Juventus Lilian Thuram. La sua carriera è già ben avviata e potrebbe esplodere da un momento all’altro.

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Sono invece già sbocciati del tutto Erling Haaland (ebbene sì, anche suo padre è stato un calciatore), Theo e Lucas Hernandez, Jordan e Romelu Lukaku, Rafinha e Thiago Alcantara, tutti figli d’arte che hanno superato con il proprio talento i genitori.

Figli d’arte in Italia: i calciatori di seconda generazione del nostro campionato

Detto di Chiesa e di esempi storici come quello dei fratelli Vieri (Max e Christian), nel nostro campionato sono ancora diversi i talenti di seconda generazione che si stanno imponendo in maniera prepotente. Ad esempio Giovanni Simeone, il Cholito, oggi bomber dell’Hellas Verona ma con un importante passato a Firenze e a Genova, sponda rossoblù.

Giovanni Simeone (© LaPresse)

Tutta da comprendere la carriera di Dimitri Bisoli, figlio di Pierpaolo, di Gabriele Marchegiani, erede del grande Luca, o di Federico Di Francesco, già protagonista in A, ma non ancora ai livelli di papà Eusebio. Si è invece già imposto più di papà Igor, quasi fosse l’Haaland italiano, Nicolò Zaniolo, oggi diamante grezzo della Roma.

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Senza dimenticare una coppia di fratelli, molto diversi, che sta riuscendo a imporsi nel nostro campionato. Il riferimento è ai Milinkovic-Savic, Sergej della Lazio e Vanja del Torino, figli di Nikola, ex calciatore con un passato vittorioso soprattutto in Austria.

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