Cristiano Ronaldo (ANSA)
C’è un giorno in cui la storia tra Cristiano Ronaldo e la Juventus è, con tutta probabilità, arrivata al capolinea. Qualcuno lo ha sempre sospettato, qualcun altro lo immaginava. A dare forza a questa ipotesi sono però le immagini presenti nel documentario di Prime Video dedicato alla scorsa stagione della Vecchia Signora. C’è un momento, infatti, all’interno del documentario, in cui viene immortalato uno sfogo davvero clamoroso di CR7 nei confronti della squadra. Era il 9 marzo 2021: un giorno che i tifosi bianconeri difficilmente dimenticheranno.
Quella sera la squadra bianconera scendeva in campo in una delle sfide più importanti della stagione, il ritorno degli ottavi di Champions League con il Porto. All’andata i lusitani avevano vinto per 2-1. Agli uomini di Pirlo serviva non un’impresa, ma una partita seria per guadagnare la qualificazione alla fase successiva.
Il minimo indispensabile, per un campione come Ronaldo, abituato a giocarsi finali e finali di Champions, e spesso e volentieri a vincerle. Invece, qualcosa andò storto e sul campo la squadra apparve fin da subito impacciata, in grande difficoltà di gioco. Qualcosa che nessuno aveva messo in conto, e che mandò su tutte le furie l’asso portoghese, protagonista negli spogliatoi di uno sfogo clamoroso.
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All’intervallo, con il risultato non favorevole per i bianconeri, Ronaldo negli spogliatoi si lasciò andare a una vera e propria sfuriata nei confronti del gruppo. Con il suo italiano, mai mostrato a favore di telecamere nelle tante interviste fatte, ha urlato al resto della squadra: “Facciamo qualcosa di più eh, che mer*a“.
Urla furibonde rivolte a tutti i compagni di squadra, colpevoli di non essere riusciti a esprimere sul campo il gioco necessario per strappare la qualificazione. A provare a calmarlo ci provò nell’occasione Cuadrado, che lo invitò a stare calmo perché lui era un esempio per tutti. E li Ronaldo provò a correggere il tiro, aggiungendo che tutti stavano giocando male, lui compreso, ma che quella era una partita di Champions e bisognava fare di più”. Immagini che, a posteriori, sembrano spiegare molte cose.
Inutile ricordare che quella gara maledetta per i bianconeri finì 3-2. All’epoca vigeva ancora la regola del gol fuori casa, e per questo motivo a passare fu il Porto. Ma la delusione andò oltre il risultato ed è probabile che proprio in quel momento CR7 abbia capito che la sua strada avrebbe dovuto portarlo lontano da Torino.
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