Ronaldinho Milan (LaPresse)
Quando il tempo passa, le mode cambiano e tutto si trasforma, è normale farsi prendere dalla nostalgia. Anche a un campionissimo come Ronaldinho è accaduto in questa estate. L’ex calciatore brasiliano, di un solo anno più grande di Ibra ma ormai ritiratosi dal lontano 2016, con un post su Instagram ha voluto ricordare i bei tempi, quelli di un calcio diverso, vissuto da protagonista con alcuni fuoriclasse che, purtroppo, non sono mai stati rimpiazzati in maniera adeguata.
Tutto sommato è naturale per un campione e un ragazzo d’oro come Dinho finire preda della nostalgia. Perché il calcio, per come l’ha inteso lui, in un mondo che già era business e che stava trasformandosi nell’industria folle degli ultimi anni, è sempre rimasto un gioco. Il più bel gioco del mondo.
Fuoriclasse con il sorriso stampato sul volto, sempre contagioso, Ronaldinho ha avuto la fortuna di giocare con tutti i più forti di inizio millennio, da Iniesta a Eto’o, da Henry a Messi, da Seedorf a Pirlo, da Beckham a Robinho, da Ronaldo a Rivaldo e Kakà. Ma ha saputo entrare nel cuore anche dei più grandi campioni di tutti i tempi, come Pelè e Maradona. Insomma, è stato un idolo assoluto in un calcio fatto da giocatori veri e uomini di spessore. Eppure, tra tutti questi grandi campioni, la sua nostalgia è andata verso un altro fuoriclasse, di quelli che però non si esibivano con il pallone tra i piedi ma con un fischietto in bocca…
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Se il calcio è cambiato, al di là dell’esplosione del business, la ‘colpa’ è anche del regolamento e di chi questo regolamento deve applicarlo, ovvero gli arbitri. Perché di fischietti di personalità, come una volta, non ce ne sono più, né in Italia né in Europa. Ecco perché Dinho, nel suo post su Instagram, ha voluto mandare un pensiero a un grande uomo che rendeva tutte le partite “più belle“.
Il nome ovviamente è quello di Pierluigi Collina, orgoglio italiano, per anni l’arbitro migliore al mondo, il più rappresentativo in assoluto. Un fischietto con cui Dinho, in carriera, ha avuto qualche problema. Soprattutto in una caldissima sfida tra Barcellona e Chelsea del 2005 a Stamford Bridge. I due non se le mandarono a dire, e con grande personalità Collina gridò in faccia al fenomeno: “Alla prossima vai in doccia!“. Quel tipo di carisma che oggi, a Dinho, manca terribilmente nel mondo del calcio.
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E d’altronde la stima è reciproca, se è vero che qualche tempo fa lo stesso fischietto italiano confessò che l’unico calciatore ad aver fatto breccia nel suo cuore in una carriera da 467 partite complessive fu proprio il fuoriclasse brasiliano. Tutto merito di una perla durante quel Chelsea-Barcellona: “Segnò in modo stranissimo, usando la punta del piede destro e trovando l’angolo della porta da fuori area“. Geniale.
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