La Juve passa a Napoli: ottavo scudetto consecutivo sempre più vicino

Napoli-Juventus non è mai una partita banale (e mai lo sarà) e ci saranno sempre quegli episodi che, malgrado il resto, determineranno il risultato finale. Se Malcuit non avesse fatto quello scellerato retropassaggio in direzione Meret, probabilmente la partita avrebbe preso una piega diversa. Certo, non c’è la controprova, ma un indizio: l’ennesima Juve lenta e abulica, priva di gioco e di intraprendenza offensiva. Non è che il Napoli avesse fatto chissà cosa prima dell’espulsione, ma aveva comunque dimostrato di essere più presente in campo e più capacità di manovra.

L’espulsione appunto. Siamo al 25°, il Napoli sta manovrando nella sua metà campo. La palla arriva sui piedi di Malcuit il quale, con molta superficialità, la passa indietro verso Meret. Ronaldo riesce ad intercettare il retropassaggio, punta la porta e, superando il portiere in uscita, viene atterrato a limite dell’area. Rocchi non ha dubbi e mostra il rosso a Meret per fallo da ultimo uomo. Irrati al Var rivede la dinamica al monitor e conferma la decisione.  Dalle immagini, sembra non esserci il contatto sulle gambe di Ronaldo, ma il regolamento parla chiaro: è fallo anche quando c’è l’intenzione ma non il tocco.

Sulla palla per battere la punizione si presenta Pjanic e, dopo 25 giornate di attesa, riesce a segnare da calcio da fermo facendo passare il pallone sulla testa di Hysaj. Uno a zero per i bianconeri e Napoli in 10. Partita quindi in discesa? Neanche per sogno. Dopo 2 minuti, veloce ripartenza degli azzurri con palla sui piedi di Zielinski. Tiro e palo pieno.

Gol sbagliato, gol subito. Al 39°, un cross di Cancelo viene sfruttato in area da Emre Can, che batte di testa l’incolpevole Ospina. Si va al riposo con la Juve avanti di un uomo e due gol, ma il bello deve ancora arrivare.

Dopo neanche due minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco Pjanic, già ammonito, ferma una ripartenza del Napoli toccando il pallone col braccio. Seconda ammonizione e conseguente espulsione. Da questo momento in poi, i bianconeri spariscono dal campo, pensando solo a difendersi. Dopo alcuni tentativi, al 61° Callejon, imbeccato in area piccola da Insigne, brucia Bonucci e batte Szczesny in uscita con un tocco morbido.

Il Napoli crede nella rimonta e schiaccia la Juve negli ultimi 16 metri. L’occasione del pareggio capita all’84°. Rocchi, richiamato dal Var, assegna un calcio di rigore agli azzurri per fallo di mano di Alex Sandro. Sul dischetto si presenta Insigne ma, pur angolando, colpisce in pieno il palo. Bravo comunque Szczesny ad intuire la traiettoria.

Nei concitati minuti finali, accade poco, a parte un mancato giallo per Koulibaly per un brutto calcione sul piede di Dybala e il conseguente parapiglia tra i giocatori. La Juve, con 16 punti di distacco, può già da ora festeggiare l’ottavo scudetto consecutivo. Per il Napoli, il rammarico per gli episodi che gli sono girati contro, ma comunque l’ottima prestazione resta.

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