Il fallimento del calcio italiano a livello europeo nasconde alcuni perché

Sono passati nove lunghi anni da quando l’Inter vinse la Champions League battendo in finale al Santiago Bernabéu di Madrid il Bayern Monaco grazie ad una doppietta di Diego Milito. Da allora, il calcio italiano non è riuscito più ad imporsi a livello europeo, perdendo due finali di Champions con la Juventus, sconfitta nel 2015 dal Barcellona e nel 2017 dal Real Madrid.

I motivi di tale “buco” storico non possono essere ricondotti soltanto ad un mero discorso economico, il quale indubbiamente vede le società di calcio italiane (almeno quelle più blasonate) distanti anni luce dai fatturati dei grandi club europei. L’unica eccezione è la Juventus, capace di costruirsi economicamente e mediaticamente negli ultimi anni, soprattutto con l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Eppure, nonostante il portoghese, i bianconeri sono usciti malamente fuori dalla massima competizione europea con la giovanissima squadra dell’Ajax.

A ruota, un paio di giorni dopo, il Napoli non è riuscito al San Paolo a ribaltare il 2-0 subito in casa dell’Arsenal, addirittura uscendo sconfitto di misura. Carlo Ancelotti, chiamato a giugno per riportare la squadra partenopea ai fasti dell’epoca “maradoniana”, ha fallito tutti gli obiettivi, sicuramente non solo per colpa sua.

Lasciando da parte le mancanze di natura soggettiva, ciò che è emerso dai suddetti fallimenti è una condizione fisica precaria nel periodo clou della stagione. Osservando le prestazioni di Ajax e Arsenal, squadre dotate di indubbia tecnica, e paragonandole a quelle della Juventus e del Napoli, sicuramente non inferiori, è sembrato di guardare due bulldozer che avevano di fronte due utilitarie. Velocità e forza fisica nel calcio sono componenti fondamentali, che a volte riescono a sopperire alla mancanza di capacità tecnico-tattiche. In questo caso, se l’una è stata presente, l’altra è stata l’incipit in più che ha decretato il verdetto in campo.

Se il calcio italiano vuole tornare ai fasti di un tempo, non basta la “potenza economica”, considerando che squadre come Manchester City e PSG sono anni che spendono fiori di milioni e non hanno mai vinto un trofeo europeo. La preparazione fisica va rivista, così come l’approccio sia tattico che mentale quando si affrontano squadre provenienti da altre nazioni. La filosofia calcistica italiana, sia in campo che fuori, è ormai obsoleta.

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