Atalanta e Inter in Champions, Milan e Roma in Europa League

Jean-Paul Sartre, filosofo e scrittore francese, una volta disse che “nel calcio tutto è complicato dalla presenza della squadra avversaria”. Vero, anche se non tutte le squadre possono essere messe sullo stesso piano. Spesso, diversa caratura tecnica e motivazioni determinano nettamente un risultato piuttosto che un altro. Ma, a volte, la prima esclude l’altra o viceversa, tipo ieri sera a San Siro, dove l’Empoli ha messo fortemente a rischio la qualificazione Champions dell’Inter fino all’ultimo secondo dei 5 (poi diventati 8) minuti di recupero del secondo tempo.

Mentre al Mapei Stadium giocatori e staff tecnico dell’Atalanta festeggiavano la storica qualificazione alla Champions dopo aver vinto, senza non poca apprensione, contro il Sassuolo per 3-1 (vantaggio dei nero-verdi con Berardi, rimonta atalantina grazie ai gol di Zapata, Gomez e Pasalic) ed a Ferrara Gattuso & Co., dopo aver battuto la SPAL 3-2, attendevano notizie confortanti da Milano, Inter ed Empoli continuavano a darsi battaglia, coi neroazzurri in vantaggio per 2-1.

Dopo aver colpito la traversa all’89’ (cross rasoterra al centro di Caputo e palla deviata involontariamente da D’Ambrosio), i toscani vanno vicini al pareggio al 92’: veloce triangolazione al limite dell’area Brighi-Caputo-Uçan, che si presenta davanti ad Handanovic, bravo però a sbarrargli lo specchio della porta.

Tre minuti dopo, l’Inter segna il terzo gol: su un calcio d’angolo per l’Empoli, palla recuperata da Brozovic che riparte in contropiede e, dopo aver superato la metà campo, insacca a porta vuota (Dragowski si era portato in area neroazzurra per sfruttare la superiorità). Lo stesso portiere empolese, nel tentativo di recuperare al posizione, cade a terra. Il perché è subito spiegato: Keita, da dietro, prima lo strattona e poi lo spinge. Il Var interviene, chiama al monitor Banti che non può far altro che annullare il gol ed ammonire per la seconda volta Keita. Il risultato resta 2-1, con l’Inter ridotta in dieci. I 5 minuti sono scaduti abbondantemente, ma Banti lascia proseguire.

L’Empoli si riversa disperatamente in avanti alla ricerca del pareggio che vuole dire salvezza. A qualche secondo dal fischio finale, cross dalla destra e colpo di testa di Farias: Handanovic blocca a terra. A Firenze, dove Genoa e Fiorentina hanno non-giocato lo scontro salvezza, tutti felici e contenti (tranne i tifosi viola, che hanno fischiato giocatori, allenatore e proprietà), mentre a Ferrara i ragazzi in maglia rossonera rimanevano smarriti per qualche minuto in campo.

Finito il campionato, ora inizia il toto allenatore. Molte panchine sono in ballo, tante le ipotesi in campo, poche le certezze. Nei prossimi giorni molti nodi verranno sciolti.

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