Va al Brasile la Coppa America. Perù battuto 3-1

Il Brasile vince per la nona volta nella sua storia la Coppa America. Ma non è stato facile prevalere contro un coriaceo Perù, che ha tenuto botta almeno fino al rigore del 3-1. La Seleçao, rimasta in dieci nella ultima mezz’ora a causa dell’espulsione per doppia ammonizione rimediata da Gabriel Jesus, è riuscita a contenere gli assalti del Perù, alquanto sterili. Inoltre, per il Brasile, è il quinto successo in altrettante edizioni organizzate in casa, dimostrandosi una squadra capace di vincere anche senza l’asso Neymar. Per Tite, un trionfo che sa di rivincita dopo le numerose critiche ricevute.

I C.T. di entrambe le Nazionali vanno sul sicuro e si affidano all’undici rodato nella fase finale. Nei primi 15’ minuti, il Brasile fatica a creare occasioni a causa di un Perù che effettua raddoppi sistematici, effettua un pressing alto e impone un ritmo frenetico. La Blanquirroja nulla può però contro l’inventiva di Gabril Jesus, che al 16’ dribbla Trauco e serve Everton, il quale entra di prepotenza in area e batte Gallese grazie alla dormita di Advincula.

Il Perù cerca di reagire, ma l’intensità non è più quella del primo quarto d’ora. Per la Seleçao è una manna dal cielo che le consente di tenere il pallino del gioco. Ma, proprio sul finire del primo tempo, ecco l’episodio: mani in area di Thiago Silva su affondo di Cueva, per arbitro e VAR è calcio di rigore. Guerrero, dal dischetto, batte freddamente Alisson. La gioia dura però solo 4 minuti: Firmino ruba palla a centrocampo, serve Arthur il quale imbecca Gabriel Jesus, lesto ad infilare Gallese appena entrato in area. Brasile di nuovo in vantaggio e squadre al riposo.

Nel secondo tempo, il Brasile continua a gestire la partita, mentre il Perù attacca a testa bassa senza trovare varchi. Gli spazi per la Seleçao si aprono, ma ne Dani Alves prima e ne Firmino poi ne approfittano. La Blanquirroja cerca allora di appoggiarsi sulla forza della disperazione e si riversa in avanti. Una mano gliela dà Gabriel Jesus, il migliore in campo fino al quel momento: dura entrata su Tapia, secondo giallo e conseguente espulsione. Gareca allora cerca di approfittarne aumentando il potenziale d’attacco, mentre Tite corre ai ripari sostituendo Coutinho con Militao.

L’inferiorità numerica non mette però in difficoltà la Seleçao, che disinnesca gli innocui tentativi peruviani. Poco prima del 90’, l’episodio che chiude la partita: Everton, dopo una strepitoso affondo personale, viene spinto palesemente in area da Zambrano. L’arbitro concede il rigore, poi rivede l’azione al monitor VAR e conferma la decisione iniziale. Sul dischetto, il nuovo entrato Richarlison non sbaglia e scatena la festa verde-oro sugli spalti del Maracanà.

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