Mediapro vuole prendersi Serie A e abbonati. Molti club restano scettici

Mediapro ha in serbo un progetto di immane portata e che potrebbe rivoluzionare drasticamente il panorama calcistico audiovisivo italiano: sostituirsi completamente a Sky e Dazn con il beneplacito della Lega Serie A. La proposta di accordo, discussa lunedì dall’assemblea dei club, non ha portato a nessuna votazione. Quindi, nonostante la proposta davvero allettante (1150 milioni di euro all’anno a fronte degli attuali 973), le trattative proseguono. I dubbi, allo stato attuale, riguardano vincoli, garanzie e messa in pratica del contratto.

Da tempo, quella di un canale tematico del campionato è una proposta solo teorica, che adesso diventa reale grazie a Mediapro. Ecco i punti salienti:

  • Contratto per il 2021-24 e che prevede il rinnovo automatico per i tre anni successivi se vengono raggiunti gli obiettivi minimi;
  • Un canale su cui andranno in onda tutte le partite, compresi pre e posti, highlights, programmi di approfondimento;
  • La Lega sarà direttamente responsabile dal punto di vista editoriale, nominerà il direttore e sceglierà il palinsesto.
  • Mediapro sarà fornitrice di tutti i servizi commerciali e tecnici, nonché la commercializzazione esclusiva diretta agli utenti privati e agli esercizi commerciali, compresa la raccolta pubblicitaria.

Per quanto riguarda gli abbonamenti, la Lega potrà decidere l’importo, ma Mediapro avrà il diritto di correggerlo nel rispetto delle linee guida, dividendo le offerte in base alla funzionalità e ad una migliore valorizzazione/commercializzazione del canale. Se la Lega accetterà tale offerta, a Sky rimarrebbero solo le briciole, diventando un mero canale di distribuzione del segnale.

Naturalmente, gli scogli da superare sono molti. Durante l’assemblea di Lega, nonostante la consapevolezza che aprire la strada verso nuove opportunità significherebbe prospettive economiche di una certa consistenza, sono stati manifestati dubbi e perplessità da più parti. Se Lotito ed i suoi club alleati hanno manifestato il loro assenso, le grandi società, ma anche Bologna, Torino e Sassuolo, sono molto scettici. “Non è tutto oro ciò che luccica”, ha dichiarato Urbano Cairo, Presidente granata. “Un canale della Lega ha bisogno di essere accolto da tutte le altre piattaforme. Questa prova di forza a me pare troppo rischiosa”.

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