Serie A: la difficile ripresa tra scudetto, retrocessioni e sicurezza

Serie A: caos sulla ripresa, da rivedere retrocessioni e promozioni

Ripresa Serie A

La Serie A sta attraversando dei giorni cruciali per quanto riguarda le decisioni sulla gestione dello scudetto, delle retrocessioni e sul tema della sicurezza sanitaria. Dopo infatti i litigi tra club e Sky relativo ai mancati pagamenti dei diritti TV, c’è la questione dell’algoritmo di retrocessione e promozione.

È di pochi giorni fa il voto dei 20 presidenti delle squadre della Serie A, che si sono espressi contro la gestione della ripresa proposta dalla FIGC. Tema caldo sono le retrocessioni e lo scudetto: l’algoritmo non piace alle squadre della Serie A, che chiedono invece la sospensione delle retrocessioni, a meno che non vi sia la certezza aritmetica.

Tutto ciò ha infastidito non poco il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Il presidente però ha dalla sua parte tutte le altre parti che voteranno nella decisione finale. Lega Serie B, Lega Pro, Dilettanti, arbitri, allenatori e AIC infatti sono dalla parte di Gravina.

Inoltre c’è un’altra questione da risolvere, quella relativa al protocollo di sicurezza. Il Comitato Tecnico Scientifico infatti ha espresso negli ultimi giorni molte perplessità rispetto alle decisione prese. Il direttore sanitario dello Spallanzani e membro della commissione del CTS, Francesco Vaia, ha infatti affermato: “Cambiare il protocollo? Credo che debbano essere usate parole chiare. L’errore è stato a monte: se i calciatori avessero accettato il ritiro di 2 settimane – 15 giorni in cui avviene l’incubazione del virus e l’uscita di possibili sintomi – avrebbero dato serenità a tutto l’ambiente calcio. Non è stata accettata questa proposta di saggezza e siamo arrivati ad una decisione che il CTS non poteva non prendere. E’ evidente che si tratta di un atteggiamento farisaico. A valle diventa difficile intervenire. Il tampone non è la soluzione più efficace, ma lo è la sieroprevalenza. Io temo che il campionato rischia di non andare fino in fondo”

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