Ibrahimovic, campione senza tempo: lo svedese l’ha fatto ancora

Ibrahimovic offre, per l’ennesima volta, una dimostrazione di forza. La prestazione dello svedese è da applausi ma non basta per raggiungere la vittoria. 

Zlatan Ibrahimovic
Ibrahimovic, attaccante del Milan (LaPresse)

Il Milan incassa a Firenze la prima sconfitta in campionato. La partita, terminata con uno spettacolare 4 a 3, mette in luce, per i rossoneri, la stella di Ibrahimovic. Lo svedese è protagonista in tutto e per tutto: prima il duro sfogo nei confronti di Gabbia colpevole quanto Tatarusano sul gol dell’uno a zero. Riaccende poi le speranze dei tifosi milanisti con una doppietta siglata nell’arco di 5 minuti e, infine, propizia l’autogol di Venuti del definitivo 4 a 3. I rossoneri, a questo punto, saranno costretti a sperare in un passo falso del Napoli impegnato a San Siro con l’Inter per mantenere la testa della classifica.

Ibrahimovic e l’arte del gol

Zlatan Ibrahimovic
Ibrahimovic in gol a Firenze (LaPresse)

E’ una prestazione a due facce quella di Ibrahimovic contro la Fiorentina. Nel primo tempo, il 9 rossonero riflette l’andamento della propria squadra, sfogandosi duramente con il giovane Gabbia dopo il primo gol subito. Nella ripresa, invece, esce fuori tutta la classe e il talento straripante di questo giocatore. L’attaccante dimostra, ancora una volta, di essere in grado di poter segnare in qualsiasi modo: di destro, di sinistro o di testa. La prima rete è una sassata siglata con il destro, a seguito di un ottimo recupero nell’area di rigore viola. Il secondo è un appoggio con il sinistro su cross basso di Hernandez. La possibile tripletta per lo svedese si infrange sulla traversa dopo un bel colpo di testa da posizione defilata, ma il pallone finisce comunque in rete grazie ad una deviazione sfortunata di Venuti.

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Un campione che sfida il tempo

Non ci sono più aggettivi per descrivere Ibrahimovic. A questo punto, è opportuno osservare con ammirazione un fuoriclasse che sfida continuamente il più temuto fra gli avversari: il tempo. Se per la maggior parte dei suoi colleghi questo fattore rappresenta una condizione imprescindibile a cui tutti andranno incontro, lo svedese sembra invece trarne beneficio continuamente.

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