Serie A, cadono a sorpresa le stelle: è partita la rimonta

Riparte la serie A dopo la sosta delle nazionali. Il Milan cade a Firenze mentre Atalanta e Juventus ottengono due importanti vittorie. 

Fiorentina-Milan
Serie A, 13ma giornata Fiorentina-Milan (LaPresse)

Il sabato di serie A va in scena con l’Atalanta che ospita in caso lo Spezia. La formazione di Gasperini travolge gli avversari grazie ad un rocambolesco 5 a 2. I nerazzurri, dopo essere passati in svantaggio, riprendono le redini della gara già nel primo tempo grazie alla doppietta di Pasalic e il gol di Zapata su rigore. Malinowlaski e Muriel, subentrati nella ripresa, chiudono il match, buona solo per le statistiche la doppietta di Nzola. La Juventus, corsara all’Olimpico grazie alla doppietta di Bonucci, riscoperto rigorista, aggancia i biancocelesti in classifica a 21 punti. La sorpresa più grande del sabato di serie A è la prima sconfitta del Milan in campionato, nonostante la doppietta di un eterno Ibrahimovic.

Serie A, difensori goleador e bomber al comando

Duvan Zapata
Zapata, attaccante dell’Atalanta (LaPresse)

I primi tre anticipi della 13ma giornata di campionato mettono in evidenza la classe e la vena realizzativa dei bomber di serie A. Lo Spezia, annientato a Bergamo, riabbraccia il proprio attaccante Nzola, a secco fino ad ora, autore di una doppietta. L’Atalanta si gode un ottimo Zapata, sempre più decisivo grazie a un gol e un assist e il ritorno al gol di Muriel, reduce da un periodo buio.

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La Juventus ottiene un ottima vittoria fuori casa con la Lazio grazie ad un protagonista inatteso. Bonucci si traveste nei panni di un attaccante e realizza una doppietta, entrambi i gol su rigore. Il difensore goleador si candida, a questo punto, a diventare il nuovo rigorista anche in nazionale.

Vecchia e nuova generazione

Fiorentina-Milan mette a confronto due generazioni di attaccanti. Vlahovic e Ibrahimovic incantano il sabato sera di serie A. Il serbo, al decimo centro in campionato, si candida prepotentemente come erede designato dello svedese. Dall’altra parte però Ibra non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro del maestro del gol, dimostrando a se stesso e agli altri che, talvolta, l’età è solo un numero.

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