L’Union Berlino non è più la sorpresa di questa Bundesliga. La squadra tedesca è ormai una solida realtà di un calcio teutonico concreto ed efficace.

Guai a chiamarla sorpresa o rivelazione del campionato. l’Union Berlino in Bundesliga è tutto tranne ciò, perché il lavoro concreto che si fa in settimana diventa efficace in partita. L’ultima prova nell’anticipo di campionato contro il Lipsia, con la vittoria per 2-1 che rinsalda l’Union in zona europea dopo aver battuto una diretta concorrente.
Una gioia, l’ennesima, per i tifosi, davvero legati a un club virtuoso e con pochi problemi. Un club che – sino a quattro stagioni fa – militava in seconda serie con una tradizione comunque importante nella città berlinese. Era considerata la terza squadra, dopo la gloriosa Dinamo (che milita nelle serie inferiori) e l’Hertha Berlino, sicuramente protagonista negli anni di Bundesliga.
La promozione sembrava quasi il massimo da ottenere, cui si legò la salvezza con merito e i grandi risultati della scorsa annata. Il settimo posto in campionato è valsa la partecipazione alle coppe europee, una Conference League che da queste parti è celebrata come la migliore delle Champions.
Biancorossi in alto

Proprio dalla Conference League passeranno molti degli umori futuri. Perché giovedì lo scontro diretto nel girone contro lo Slavia Praga è decisivo per il passaggio al turno successivo. Sette i punti per i cechi, uno in meno per l’Union che davanti al proprio pubblico deve necessariamente vincere.
Ha avuto qualche colpo a vuoto proprio in UECL, ma l’esperienza si fa gradualmente. Così come anche in Bundesliga ogni tanto qualche sconfitta è fisiologica, considerando i mezzi a disposizione.
L’entusiasmo però dell’Union Berlino sta diventando davvero un’arma in più della squadra, che non ha ridimensionato i suoi progetti e – anzi – sembra proiettata a volere una conferma in zona europea.
Dirigenza sana e staff di primo ordine, con mister Fischer che sa ben dosare gli animi. Burbero il giusto, è uno dei tecnici più capaci della Bundesliga, che si è saputo adattare a una rosa tutta particolare.
Molti i calciatori da menzionare, partendo da capitan Trimmel. Un mediano vecchio stampo che ha il tiro dalla distanza letale e… come hobby fa il tatuatore con discreto successo. C’è anche a centrocampo Khedira jr, molto più integro del campione del mondo 2014, il giapponese Haraguchi diventato una sorta di mascotte, nonché l’attaccante Amoniyu, che segna e fa segnare.
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Nonché una tifoseria davvero legata alla squadra. Il muro rosso è l’arma in più, il dodicesimo uomo in campo… nello stadio di casa dove il tifoso davvero ne è parte integrante, avendo addirittura lavorato gratis per il bene della struttura. Un esempio di Bundesliga che fa bene a tutto il mondo del calcio.