Gasperini si calma: Genoa-Atalanta è il suo match preferito

Genoa-Atalanta è sfida ovviamente tutta particolare per Gian Piero Gasperini. L’ex più importante in un match dove le squadre non baderanno troppo alla tattica.

Gasperini discute - foto LaPresse
Genoa-Atalanta è il match di Gasperini – foto LaPresse

Quando Genoa e Atalanta si affrontano inevitabilmente il primo pensiero va a Gian Piero Gasperini. Il tecnico bergamasco ha lasciato un pezzo di cuore in rossoblù, è stato il tecnico che ha raggiunto i maggiori risultati nell’era Enrico Preziosi.

Sicuramente un percorso importante quello del tecnico di Giugliasco, che con il Genoa ha assaporato la Serie A, vivendola davvero ad alti livelli. È il mister rimpianto solo da una parte della tifoseria ligure, anche in curva molti mugugni all’epoca c’erano proprio per l’atteggiamento visto, con il tecnico non di certo tenero nelle varie conferenze stampe

Fu così un’avventura tutta particolare, iniziata nell’estate del 2006. Dopo l’ottimo campionato con il Crotone in Serie B, quella del Genoa sembrava la meta finale per il tecnico, per riportare entusiasmo e risultati al gruppo tornato in cadetteria. E tutto ciò accadde, il Genoa conquistò la promozione al primo colpo e tornò in Serie A meritatamente insieme alla Juventus e al Napoli. Una promozione frutto del suo credo tattico, dal 3-4-3 di marca Gasperiniana non si scappava né in Serie B e nemmeno in Serie A.

L’uomo dipinto di rossoblù

Gasperini applaude - foto LaPresse
Per il tecnico è sempre un’emozione entrare al Marassi – foto LaPresse

Così, il ritorno in Serie A fu costellato dalle paure iniziale di una squadra inadatta al sbocciare clamorosamente nel corso del campionato. Con uomini di sostanza in mezzo al campo come Ivan Juric e bomber come Marco Borriello, a dare man forte al suo tipo di gioco. Dopo Borriello, Enrico Preziosi gli regalò il ritorno di Diego Milito, preso praticamente all’ultimo secondo di calciomercato.

Quell’acquisto entrato nella mitologia cambiò il destino di molti. Intanto del Genoa, che trovò un attaccante incredibile e che salutò la piazza con una tripletta nel derby. I liguri con lui andarono in Europa, sfiorando addirittura la Champions League. e poi cedettero il bomber, insieme a Thiago Motta (altra felicissima intuizione di mercato), all’Inter, che conquistò tutto con Josè Mourinho.

Proprio i campioni d’Europa nel 2010 furono nel destino del tecnico, dopo Leonardo fu il tecnico di Giugliasco a sedere sulla panchina nerazzurra. Una sola richiesta, ovvero Rodrigo Palacio, non fu esaudita, l’avventura finì troppo presto e poi arrivò anche il Palermo con il solito vai e vieni nel lavoro.

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Il ritorno a Genoa fu visto di buon occhio ma anche con diffidenza, Gasperini fece il suo lavoro ma il rapporto con la curva si era incrinato. Poi l’Atalanta cambiò la sua carriera e il corso della storia, dimostrando al calcio italiano come quel 3-4-3 delle origini poteva essere modellato e diventare un modulo europeo.

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