Serie A, uno smacco dall’Europa: a ripetizione dai migliori

La Serie A deve guardare all’ Europa del calcio e porsi alcune domande: come si gioca nei campionati competitivi e con quali moduli? Un viaggio all’insegna delle tattiche delle pretendenti e delle big di questa edizione 2021-22 della Champions League.

Bayern-Barcellona foto LaPresse
La Serie A deve guardare l’Europa per migliorare – foto LaPresse

La Serie A ha bisogno di ripetizioni calcistiche. L’Europa può essere una buona maestra, i campionati sono spesso pieni di moduli e di tattiche, i mister hanno spesso maniere diverse di intendere il calcio. Le partecipanti alla Champions League lo sanno bene, le squadre che puntano alla vittoria finale lo fanno direttamente con modi di fare e di impostare il gioco spettacolari in alcuni casi.

L’Italia può prendere come spunto il Girone A di Champions, ovvero quello che registrava la presenza di Manchester City e Psg. Due squadre che se le sono date di santa ragione, i moduli sono contati sino a un certo punto. In Europa si gioca bene, questo è il primo assunto: Guardiola e Pochettino si sono affrontati con una sorta di 4-3-3 ma con molta libertà offensiva per i relativi attacchi.

Molto mobili – ovviamente – nell’impostazione e nei moduli, popolando il campo con maestria negli sganciamenti difensivi. Le difese iniziavano il loro gioco con quattro uomini, poi rientravano in cinque e si impostava con tre. Calcio particolare, spesso spettacolare come quello del Liverpool, una squadra che fa dell’agonismo la sua forza. Klopp ha impostato un 4-3-3 di sostanza ma l’assenza di Roberto Firmino lì in mezzo si fa decisamente sentire.

Le pretendenti ai sogni di gloria

Klopp  e Guardiola - foto LaPresse
Due maestri ancora lontani dal nostro campionato – foto LaPresse

Altre compagini sognano la coppa dalle grandi orecchie. I moduli contano ma fino a un certo punto, una lezione per la Serie A che proviene dal Real Madrid. Gli spagnoli hanno affrontato in doppio confronto l’Inter ed è una squadra malleabile, tre punti giocano davanti ma ripiegano spesso con un semplice 4-4-2. La maestria di Carlo Ancelotti è di avere uomini a disposizione da poter plasmare, non è un caso che sia molto del pragmatismo italico in questa versione dei blancos.

Le altre big sono da valutare positivamente, sicuramente guardare il Bayern Monaco è uno spettacolo. Julies Nageslmann ha alternato tutti i moduli, seppur in maniera ufficiosa. Il giovane mister non prescinde dal gioco vibrante lì davanti, Robert Lewandowski ha meno compiti di copertura proprio per essere letale sottoporta.

Tanti spunti anche dal Manchester United, non sempre positivi. È una squadra che ha sofferto in qualsiasi modo, nonostante i cambi dei moduli e di allenatore: non basta avere una parata di stelle per fare ben in campo.

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Esempio contrario quello del Chelsea, non a caso è campione in carica. Tre uomini in difesa, quattro a centrocampo, poi fantasia nell’interpretazione. Due mezze punte e una centrale (spesso Romelu Lukaku), oppure Tuchel mette tre uomini in linea a scambiarsi sul fronte offensivo. Appunti da prendere per far volare il nostro torneo e rendere le squadre più competitive al ritorno delle coppe europee.

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