Mancini, ancora una volta, dice la sua senza banalità: “Bravi, così si cresce”

Roberto Mancini non è mai stato una persona che dice frasi banali e anche stavolta, le sue parole sono state per molti, dei veri macigni. Il CT ha lanciato una bella frecciatina al calcio italiano ma nel contempo ha fatto anche i complimenti ad alcuni ragazzi…

Per crescere, gli italiani fanno bene ad andare all’estero. Parola del commissario tecnico azzurro, Roberto Mancini. Ormai rassegnato alla mancata qualificazione ai prossimi Mondiali in Qatar, svanita come un’illusione per colpa di qualche calcio di rigore e di una maledetta gara con la Macedonia al Barbera di Palermo, il ct guarda avanti, con moderato ottimismo, puntando sulle nuove leve del calcio italiano. Ragazzi grezzi ma di talento, che però sono costretti a emigrare per trovare un po’ di spazio e fanno bene.

Roberto Mancini Italia
Roberto Mancini (LaPresse)

Il pensiero dell’allenatore jesino è chiarissimo: meglio giocare all’estero che non giocare. Solo se si scende in campo in partite ufficiali si può puntare a vestire la maglia della Nazionale, si può mettere nelle gambe l’esperienza necessaria per poter diventare dei pilastri del nuovo gruppo azzurro. Per questo, il commissario tecnico ha promosso la decisione, coraggiosa, di alcuni dei nostri migliori giovani.

Come già nel recente passato, infatti, anche in questa sessione di mercato sono diversi i talenti che hanno lasciato il nostro campionato per trovare fortuna all’estero. Una fuga che ha sconvolto, in parte, i media italiani, ma che sembra la logica conseguenza di una miopia che ormai da anni affligge i dirigenti delle nostre squadre, costrette a guardare al mercato estero per non dover investire il doppio, o il triplo, puntando sui nostri ragazzi.

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Mancio applaude Scamacca e Lucca

Spero abbiano la possibilità di giocare. Così sarebbe positivo. Così si cresce“, ha dichiarato il Mancio in un’intervista a Il Giornale, senza troppi giri di parole. Gli italiani devono giocare, e se in Serie A non gli danno spazio, andare all’estero è una soluzione. Lo ha fatto, ad esempio, anche chi in realtà in Italia era un ‘titolarissimo’ già da più di un anno, Gianluca Scamacca, che era rientrato nel nostro Paese, dopo un’esperienza fuori, e che adesso prova a confermarsi anche nel campionato più competitivo del mondo: la Premier League.

Lorenzo Lucca Pisa
Lorenzo Lucca (LaPresse)

Oltre all’ex Sassuolo, c’è però un altro centravanti che, a sorpresa, ha lasciato l’Italia, senza mai toccare il palcoscenico della Serie A, per andare a vivere un’esperienza straordinaria all’Ajax. Stiamo parlando di Lorenzo Lucca, promosso a pieni voti da Mancini: “Ha una grande possibilità per migliorare tecnicamente. Non avrà una pressione ma sarà in una squadra che deve vincere sempre“.

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E c’è poi un altro talento giovanissimo, diventato negli scorsi mesi il pupillo dei tifosi della Nazionale ed entrato nel mirino di molti top club italiani e stranieri, salvo, per il momento, non muoversi dalla sua Svizzera. Stiamo parlando di Gnonto, che tra maggio e giugno sembrava destinato a fare un salto di qualità, e che invece resta per ora ancora un perno dello Zurigo. Un limite? Non per Mancini, che guarda invece il lato positivo: “Ha 18 anni, lì gioca di sicuro, ha vinto il campionato. Giocando cresce, poi meglio se troverà un livello più alto“.

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