Le parole dell’allenatore danno l’allarme: “I calciatori non hanno più valori”

“Le nuove generazioni di calciatori stanno perdendo tutti i valori”. Con queste parole un allenatore italiano ha denunciato la propria preoccupazione riguardo i giovani. Lo stesso allenatore poi, ha rincarato la dose, raccontando un episodio pazzesco, riguardante Balotelli…

Per un allenatore, tra l’altro ex giocatore della nazionale italiana, non ci sono più i calciatori di una volta. Questa affermazione però, non è relativa ai soli valori espressi sul campo. Stando al ex azzurro infatti, il problema riguarda anche quello che questi ragazzi, rappresentano al di fuori del rettangolo di gioco. Il noto allenatore italiano, che ha lanciato questo grido d’allarme, per anni ha lavorato anche nell’Inter ed è uno che ha avuto modo di allenare, alcuni dei più grandi talenti nostrani. Ragazzi fortissimi in campo ma ormai molto lontani da quei valori che a lungo hanno contraddistinto la nostra società, uno su tutti, Mario Balotelli…

Balotelli per l'allenatore è stato uno dei maggiori talenti
Balotelli Monza (LaPresse)

Balotelli: per l’allenatore un ragazzo dal talento indiscusso ma…

Che SuperMario sia stato un grandissimo talento fin da giovanissimo, uno dei più brillanti del nostro calcio, non è una novità. Ma è altrettanto noto quanto il suo carattere, a dir poco spigoloso, abbia rappresentato un freno per la sua carriera, portandolo a bruciare rapidamente alcune delle più grandi possibilità che gli sono state offerte da tanti addetti ai lavori che hanno smesso di credere nelle sue capacità forse anche troppo presto.

Un esempio di quanto sia stato difficile lavorare con Balotelli, ma di quanto in generale sia complicato confrontarsi con un’intera generazione di calciatori così lontani da determinati valori che, almeno fino agli anni Novanta, sembravano un cardine non solo per il mondo del calcio, ma più in generale per la nostra società. E la colpa, forse, è da additare agli smartphone e ai social, che hanno reso i campioni sempre più delle individualità e sempre meno parte di un progetto collettivo…

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Balotelli e il paradosso dei follower

Per rappresentare la perdita di determinati valori, in un mondo in cui facciamo fatica a parlarci faccia a faccia, un ex allenatore di Balotelli ha utilizzato proprio l’attaccante bresciano come esempio di un’intera generazione persa dietro uno smartphone e impegnata più a contare i follower che non a tenersi vicino le persone che più dovrebbero avere un peso nelle proprie vite.

Mario Balotelli Manchester City
Mario Balotelli Manchester City (LaPresse)

Le parole sono quelle di Angelo Gregucci, rilasciate durante un evento intitolato Bullismo e funzione rieducativa dello Sport. Parlando di giovani che si perdono dietro agli smartphone, il tecnico ha raccontato di quando, ai tempi del City, Balotelli si sentiva onnipotente perché già aveva 5 milioni di follower sui social. Questo gli dava la forza di fare qualunque cosa, quando invece era la sua più grande debolezza.

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Stanco dei suoi comportamenti, un giorno Gregucci disse chiaramente a SuperMario che era un uomo solo. Lui replicò affermando di avere 5 milioni di follower, ma non riuscì a rispondere alla sentenza dell’allenatore: “Mario tu puoi avere anche 5 milioni di follower, ma se rimani a piedi vicino casa, non ti viene a prendere nessuno. Io invece ho tre amici veri, ma se rimango a piedi in Alaska, mi vengono a prendere di sicuro”.

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