Francesco Acerbi è tornato leader: l’Italia e l’Inter, hanno bisogno di lui

Francesco Acerbi, con il ritiro di capitan Chiellini, dovrà essere uno dei nuovi leader della nazionale di Mancini. Anche all’Inter le cose sono difficili, con Simone Inzaghi al centro delle polemiche, ma il difensore lo difende ed è pronto ad aiutare il suo mentore ai tempi della Lazio.

Francesco Acerbi è stato uno dei protagonisti dell’estate di calciomercato. La Lazio infatti, dopo quattro stagioni tra le fila dei biancocelesti, lo ha messo sul mercato. C’era la sensazione che il ciclo fosse finito, con il feeling con la piazza che è sceso ai minimi storici dopo la sconfitta contro il Milan e quella risata che fece traboccare il vaso. Ora il nativo di Vizzolo è alle prese con una nuova avventura, anche questa però si prospetta molto complicata.

La squadra che ha deciso di dargli fiducia è stata l’Inter, che ha sbloccato l’operazione nell’ultimo giorno di mercato. Acerbi sta dando il suo contributo, tanto che Mancini gli ha comunque dato fiducia convocandolo in nazionale per gli impegni di Nations League. I nerazzurri però stanno faticando in campionato, con Simone Inzaghi, tecnico del difensore anche ai tempi della Lazio, al centro di tante polemiche. Ai microfoni della Rai il ragazzo ha dato fiducia al suo allenatore: “Passare dalla Lazio all’Inter è un salto di qualità. In biancoceleste ha fatto bene per tanti anni; ora c’è un momento di difficoltà, il più grosso da quando è arrivato, e c’è pressione. Ma ho ritrovato il grandissimo allenatore e il grandissimo uomo”.

Francesco Acerbi
Francesco Acerbi con la maglia della Lazio (Ansa Foto)

Francesco Acerbi e il capitolo nazionale

Nella stessa intervista c’è poi spazio ovviamente per il momento che sta vivendo la nazionale. Fuori dal Mondiale e in una fase dove il ricambio generazionale procede a rilento, Acerbi è chiamato a essere una delle guide in questa fase di difficoltà. Con il ritiro di Giorgio Chiellini è proprio lui infatti il giocatore più esperto a disposizione del ct Mancini. Una responsabilità non da poco e il difensore è consapevole che ora dovranno essere altri a guidare gli azzurri: “Giorgio era il giocatore più esperto, nello spogliatoio pesa, ed è un grande uomo. Dà tutto se stesso in campo ed è un punto di riferimento. Manca un leader come lui nello spogliatoio, ma ce ne sono altri”. Vedremo ora contro Inghilterra e Ungheria in Nations League quali risposte daranno il gruppo e i tifosi.

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