Spalletti: parte l’avventura in nazionale e iniziano subito i problemi

Neanche il tempo di sedersi sulla panchina che per Luciano Spalletti già cominciano i problemi. Il CT della nazionale infatti alla fine del match con la Macedonia, ha dovuto subito dirimere una situazione poco simpatica che gli ha fatto subito capire, quale sarà l’ambiente che si troverà ad affrontare…

Ieri sera a Skopie è iniziato il nuovo ciclo della Nazionale italiana e come tutti sanno, il nuovo c.t. Luciano Spalletti, si è subito rimboccato le maniche per cercare di far uscire al più presto gli azzurri, da un periodo di crisi nera che li sta attanagliando dall’Europeo del 2018. Ovviamente è impossibile dare un giudizio sul suo operato, visto che ha preso possesso delle chiavi della nazionale solo 10 giorni fa, ma di certo lo spirito mostrato dai ragazzi sembra essere di buon auspicio per il futuro.

Battibecco allenatore Macedonia e Spalletti
Luciano Spalletti – Allenatore Italia (scommesse.online – Ansa foto)

La nazionale fallisce nella prima uscita ma Spalletti non f drammi

Essendo arrivato da pochissimo, Spalletti non ha ancora avuto tempo ovviamente, per trasmettere alla squadra azzurra i propri dettami tattici, e di conseguenza non è colpa sua se, almeno per il momento, la Nazionale si trovi al terzo posto del Gruppo C, e quindi fuori dal lotto delle squadre qualificate per i prossimi Campionati Europei. Come sappiamo tutti, qualora l’Italia riuscisse a qualificarsi, si presenterebbe al torneo nelle vesti di campione in carica, ma il cammino appare tutt’altro che facile. Per ora infatti, in seconda posizione c’è l’Ucraina che tra l’altro ha già tre punti di vantaggio sugli azzurri, anche se i gialloblu hanno una gara in più, rispetto alla compagine guidata da Spalletti. L’altra pretendente alla qualificazione, ovvero l’Inghilterra, al momento comanda il girone con 13 punti ma bisogna tenere in considerazione il fatto che i britannici, di gare disputate ne hanno ben due in più.

Spalletti a colloquio con Milevsky: “Non è andata così”

Quella di Skopje su un campo ai limiti dell’impraticabile, non è stato certo un esordio facile per il tecnico toscano e per la sua nuova “creatura”. Innanzitutto proprio il manto erboso, su cui si è giocata la gara, non ha di certo aiutato gli italiani, decisamente più tecnici dei comunque volenterosi macedoni. Ad ogni modo bisogna riconoscere che i nostri ragazzi comunque, non hanno di cero giocato la loro partita della vita e le sufficienze piene, a nostro modo di vedere, si contano sulle dita di una mano; Come se non bastassero queste due motivazioni a giustificare la prestazione sotto tono dell’Italia, ecco arrivare il piazzamento sbagliato di Gigio Donnarumma sulla punizione di Bardy.

Il portierone del PSG infatti, almeno in quell’occasione non è stato di certo irreprensibile e quando si subisce gol a 8 minuti dalla fine, malgrado i valori tecnici siano diversi, diventa comunque complicato portare a casa l’intera posta, e così è stato e l’1 a 1 finale ne è la riprova.

Per il tecnico di Certaldo, un esordio complicato

Per Spalletti però, la serata non è stata semplice  a prescindere dal risultato del campo. Dopo il fischio finale infatti, l’ex allenatore del Napoli ha dovuto anche fare i conti col collega macedone Milevsky. Il tecnico dei biancorossi infatti, dopo il fischio finale è andato incontro al c.t. italiano, ma non lo ha fatto per andare a stringergli la mano…

Milevsky e la palla non restituita dall'Italia
Fase di gioco di Macedonia – Italia (scommesse.online – Ansa foto)

Alla fine la stretta di mano non è mancata, ma Milevsky prima di salutare il “collega” ci ha tenuto a puntualizzare alcune cose che non gli erano andate a genio, lamentandosi anche in maniera abbastanza fastidiosa. Sembra che la disputa sia nata a causa di un pallone che l’Italia non avrebbe messo fuori, quando un giocatore macedone era terra, ma ovviamente il tecnico toscano non condivideva il punto di vista dell’avversario ed ha respinto le accuse al mittente, seppur in modo garbato.

Dalle inquadrature si fine gara, si capiva che tra i due allenatori, il più nervoso sembrava essere proprio Milevsky, mentre Spalletti dal fare abbastanza tranquillo, sembrava semplicemente ribadire la propria posizione: “No non è così, non è andata così”.

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