Calcio giovanile: no, così non va bene!

No così non ci siamo proprio: il calcio giovanile dovrebbe essere il serbatoio del nostro movimento calcistico e la base di partenza dei nostri futuri campioni, ma se succedono cose come questa, come si fa a non porsi delle domande?

Può una partita di calcio giovanile, seppur amatoriale, terminare con addirittura 30 gol di scarto senza che nessuno, si adoperi per limitare il passivo? Se fossimo in Inghilterra e parlassimo di calcio professionistico o comunque di partite giocate tra adulti, forse un discorso del genere potrebbe anche far storcere il naso ad alcuni, ma qui siamo in Italia e soprattutto stiamo parlando di una gara che si è giocata tra ragazzi molto molto giovani.

Calcio giovanile: a cosa serve vincere 30 a 0 una gara?
Il calcio giovanile (Scommesseonline). Fonte: Pixabay

Quello che è avvenuto qualche giorno fa, a livello di calcio giovanile, è solo l’ennesimo episodio che va a riproporre un discorso già affrontato più volte: qual è il confine oltre il quale, un’evidente disparità tecnica tra due squadre di “ragazzini” diventa una inutile umiliazione? Come abbiamo visto in passato, i pareri in merito a questo quesito, anche nel nostro paese, sono fortemente discordanti.

Calcio giovanile: che differenza c’è tra il perdere e l’essere umiliati?

Come vedremo a breve il confine tra una sconfitta sonora ma giusta ed una inutile umiliazione può essere davvero molto sottile. Prima di andare ad approfondire l’argomento però, inseriamo il discorso nel contesto attuale. La gara di cui vi stiamo parlando è una gara della categoria Giovanissimi della regione Toscana. Più precisamente stiamo parlando del girone B della categoria Under 14, e in particolar modo della gara tra le squadre giovanili della Real Cerretese e  del Limite e Capraia.

calcio giovanile: giovanissimo calciatore affranto fuori dal terreno di gioco (fonte web)
Un giovanissimo calciatore seduto fuori dal terreno di gioco (fonte web)

Partiamo dal presupposto che stiamo parlando ovviamente di opinioni personali e quindi, lungi da noi, la volontà di ergerci a custodi della verità assoluta, specie quando si parla di un argomento come l’educazione sportiva dei ragazzi. Giusto per far capire un po a tutti di cosa stiamo parlando, per chi non lo sapesse, la categoria giovanissimi, copre una fascia di età che va dai 14 ai 15 anni. Settimana scorsa in Toscana, durante una gara tra le formazioni giovanili delle due suddette squadre, la Limite e Capraia ha sconfitto i padroni di casa della Real Cerretese con il punteggio di 30 a 0. Alla fine della gara ovviamente, la reazione del tecnico della squadra sconfitta e dei ragazzi stessi è stata di profonda frustrazione.

Qual’ è il limite oltre cui non bisogna andare?

A detta del tecnico la partita si era già messa sui binari sbagliati a partire dai primi 10 minuti di gioco dove, malgrado il lasso di tempo brevissimo, la formazione ospite era già in vantaggio di sei reti. A quel punto la squadra che stava soccombendo, vista anche la giovanissima età dei ragazzi, si è completamente arresa, finendo con il subire altri 24 gol nei restanti 70 minuti. In buona sostanza per i giovani calciatori della Real Cerretese, non si è trattato solo di una sconfitta, ma di una vera e propria umiliazione. Umiliazione che poi, di li a breve ha provocato, in molti dei giovanissimi ragazzi in campo, razioni emotive di completo scoramento. I ragazzi sconfitti infatti, hanno lasciato il campo a testa bassa e molti addirittura in lacrime

Alla luce di quanto accaduto, è doveroso rimarcare la domanda fatta a inizio paragrafo: qual’ è il momento in cui, quando si sta giocando una gara, in cui le disparità tecniche sono eccessivamente evidenti, bisogna “tirare un po i remi in barca” e non infierire sugli avversari?

Quando si parla di calcio giovanile, in una situazione del genere, si deve parlare di umiliazione o solo di pesante sconfitta? Sul web i commenti sono stati i più disparati. Si va da chi si è espresso senza prendere una chiara posizione in merito, a chi ha giudicato il passivo decisamente troppo pesante, ma anche a chi invece avrebbe ritenuto, molto più umiliante uno “stop alle segnature”, ordinato dall’allenatore avversario per evidente inferiorità. Noi la nostra perplessità sul risultato così roboante l’abbiamo espressa ma voi al riguardo, cosa ne pensate? Non sarebbe bastato un 4 o anche un 5 a 0, per sancire una supremazia decisamente netta?

Impostazioni privacy