L’eliminazione brucia e la tifoseria protesta: quale sarà il futuro di Allegri?

L’eliminazione dalla Champions da parte della Juventus difficilmente verrà metabolizzata dalla tifoseria nel breve termine. In più, la conferma di Allegri da parte del presidente Agnelli ha scatenato la protesta sul Web. Forse in tanti si aspettavano un “detronizzazione” in diretta dell’allenatore toscano, ma la condotta societaria bianconera è da sempre dettata da un aplomb che difficilmente si accosta a certe cattive abitudini mostrate da altri presidenti.

Non è un segreto che Allegri non sia mai stato molto amato da una parte di tifoseria, che spesso lo incolpa di non essere riuscito a dare alla squadra una parvenza di gioco, preferendo invece elemosinare sul risultato e sulla capacità tecnica dei singoli. La loro continua rimostranza si è rafforzata proprio dopo il confronto con l’Ajax, squadra composta da una banda di ragazzini terribili e da un allenatore, tale Erik ten Hag, capace di infondergli quella filosofia di calcio totale propria della cultura calcistica olandese. Il confronto è stato impietoso: da un lato una Juventus in evidente calo fisico, priva di alcune pedine importanti e disposta in campo senza un’idea ben precisa; dall’altro, un Ajax veloce, dal notevole palleggio, forte fisicamente e che attaccava gli spazi in modo perfetto grazie soprattutto a scambi veloci di prima.

Proprio alla luce di questo, molti tifosi si stanno chiedendo il perché Agnelli voglia proseguire con Allegri; alcuni contestano la scelta tramite l’hashtag #Allegriout, altri su Youtube chiedono al presidente bianconero di tenere conto dell’umore popolare.

A ragione o a torto, resta il fatto che la Juventus ha perso l’ennesima occasione di sfatare un tabù diventato ormai pesante da sostenere. Dopo due finali perse e due eliminazioni che bruciano per come maturate, quanto accaduto martedì ha un’origine ben diversa e radici molto più profonde. A Cristiano Ronaldo, acquistato proprio per vincere la Champions, non si potevano chiedere “miracoli”, come da lui stesso affermato il giorno dopo la partita. Intorno al fuoriclasse portoghese serviva una squadra che non solo lo supportasse adeguatamente, ma soprattutto che fosse in grado di esaltare al 100% le sue enormi qualità tecniche. Invece, per lunghi tratti della stagione, la sensazione generale era quella di un CR7 quasi corpo estraneo dalla tipologia di gioco spiccatamente “allegriana”, più votata alla difesa che all’offesa, dal baricentro perennemente basso e da un centrocampo poco propenso alla costruzione del gioco offensivo.

Prendendo in esame i singoli, Dybala è andato via via scemando a causa di una posizione in campo mal digerita dall’argentino, Douglas Costa non è riuscito, per situazioni diverse, a ripetere la stagione precedente, Cuadrado è stato fermo ai box per diversi mesi, Bernardeschi si è accesso a tratti, Mandzukic è stato preda di un involuzione repentina da gennaio in poi e Pjanic non ha ancora imparato i tempi di gioco propri di un regista arretrato. A Matuidi non si poteva chiedere più di quello che è in grado di fare, mentre Emre Can ha fatto vedere, a tratti, le sue notevoli qualità in interdizione. Le due uniche note positive sono state la difesa, con la coppia Bonucci-Chiellini quasi sempre sul pezzo, e l’esplosione nell’ultimo mese di Moise Kean, talentuoso attaccante di soli 19 anni, capace di segnare 6 gol in 8 partite.

Questo e altro giustifica Allegri o il malcontento dei tifosi? Le dichiarazioni di Agnelli possono essere considerate solo circostanziali? Qualunque sia la risposta, dall’Inghilterra c’è chi parla di un accordo con Conte già in stadio avanzato.

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