Clamoroso: l’ex azzurro getta il calcio italiano, di nuovo nel caos: che schifo!

Passano gli anni, ma nel mondo del calcio italiano continua a regnare il caos e il marcio: lo dimostrano le parole incredibili di un grande ex azzurro, un campione del mondo che ha voluto dare la sua testimonianza.

Il mondo del calcio italiano continua a vivere nel caos, con tante ombre e pochissime luci. Possiamo accorgercene dai risultati, imbarazzanti, della nostra Nazionale, assente dagli ultimi due Mondiali. Ma sono tanti i segnali di un ambiente che non è pulito, non è sano, vive di sotterfugi che vanno ben oltre la manipolazione dei risultati sportivi. A dare testimonianza di questa situazione squallida è stato un ex azzurro, un campione del mondo 2006 che ha voluto accendere i fari dell’opinione pubblica su qualcosa di davvero gravissimo.

Perrotta Camoranesi Panucci Toldo
Perrotta Camoranesi Panucci Toldo (LaPresse)

Esistono giocatori e allenatori che pagano per giocare e allenare in LegaPro e Dilettanti“, ha dichiarato, senza troppi giri di campione, questo ex campione, che da anni si sta battendo per una rivoluzione etica all’interno della FIGC e del mondo del calcio italiano. Non che sia una novità in Italia il dover pagare per poter lavorare (succede anche in altri ambiti, meno ricchi, come il giornalismo). Resta però sempre una vergogna e un’onta che macchia in profondità l’intero settore e che mina le fondamenta di un’industria già in difficoltà

Continua nella sua denuncia il calciatore ex Roma: “Poi ci sono le famiglie, disposte a pagare un’illusione: ma se devi mettere dei soldi per far giocare tuo figlio, capisci già che non ha un futuro“. E tutto questo accade, nella sua denuncia, perché il calcio è una sorta di riscatto sociale.

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Perrotta denuncia il marcio del calcio italiano

A far luce sul fango che sporca il nostro calcio è Simone Perrotta. E lo ha fatto con dichiarazioni che nel 2016 fecero discretamente scalpore, ma che ancora oggi sembrano più che valide, purtroppo.

Perrotta presentazione ASD Roma amputati
Perrotta presentazione ASD Roma amputati (LaPresse)

Secondo l’ex campione del mondo, gli errori sono da ricercare a monte, in un sistema che, con attraverso obblighi e contributi, ha creato una modalità di nuovo clientelarismo che ha portato avanti calciatori di minor talento a svantaggio di tutti gli altri, costretti a veder infrangere il proprio sogno. Altro che meritocrazia.

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Dal “vincolo” a ogni norma per relativa al settore dei dilettanti, per Perrotta nelle basi del calcio italiano non c’è praticamente nulla che funziona, l’intero settore si poggia su persone disposte a pagare per far giocare i figli o per sedersi in panchina, a discapito di ogni tipo di legittimità e legalità. E la passione? Quella ormai è morta da tempo, e quando anche resiste ancora, non si accompagna alla competenza. Servirebbe una rivoluzione, ma drastica e concreta, per cambiare le cose. Una rivoluzione che al momento non sembra essere all’orizzonte. Con buona pace di Perrotta e di chi crede ancora che lo sport dovrebbe basarsi in primis su determinati valori, e poi sul guadagno. Insomma, il calcio è nel caos, e non sembra poterne uscire.

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