La Serie A cambia volto e lo fa anche tra i capitani delle venti squadre: tra conferme e nuovi volti, ecco chi saranno i nuovi leader, delle varie formazioni che si affronteranno nel torneo più imprevedibile degli ultimi anni.
Cambiano le gerarchie nella Serie A, e non solo tra le varie squadre, ma anche all’interno delle singole rose. Basta guardare la situazione dei capitani. Dei venti club ai nastri di partenza del torneo, sono ben nove quelli che hanno visto la fascia passare da un braccio all’altro. E anche tra i capitani confermati molti potrebbero essere ormai arrivati in una fase della carriera che non consentirà troppo spesso di cambiare i gagliardetti a metà campo.
Degli undici già confermati, saranno regolarmente in campo nella maggior parte delle partite, salvo problemi di natura fisica o squalifiche, Rafael Toloi per l’Atalanta, Roberto Soriano per il Bologna, Cristiano Biraghi per la Fiorentina, Samir Handanovic per l’Inter, Ciro Immobile per la Lazio, Lorenzo Pellegrini per la Roma, Gian Marco Ferrari per il Sassuolo e Miguel Veloso per l’Hellas Verona.
Alcuni capitani potrebbero invece non scendere spesso in campo per questioni anagrafiche. In particolare Daniel Ciofani, 37enne attaccante della Cremonese, potrebbe lasciare la fascia al difensore Bianchetti, mentre Fabio Quagliarella, difficilmente titolare in molte gare della prossima stagione della Sampdoria, dovrebbe lasciarla in eredità a Ekdal. Più complicato il caso dello Spezia. Il capitano, in Liguria, sarebbe Maggiore, che ha però rotto con la società per questa decisione. Il nuovo leader dello spogliatoio dovrebbe essere quindi Emmanuel Gyasi.
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I nuovi capitani della Serie A
Per questioni anagrafiche o di mercato, sono diverse le squadre di Serie A che hanno dovuto trovare un nuovo capitano, e alcune anche di primissimo piano. A partire dai campioni d’Italia del Milan. Partito Romagnoli, a ereditare la fascia è stato Davide Calabria, terzino titolare con alle spalle quindici anni in maglia rossonera tra giovanili e prima squadra.
Cambio della guardia anche alla Juventus. Il club bianconero ha perso in un colpo solo capitano e vice, ovvero Giorgio Chiellini e Paulo Dybala. A prendersi la fascia è stato però il vero leader dello spogliatoio degli ultimi anni, Leonardo Bonucci. Ancora più particolare la situazione in casa Napoli, dove nella rivoluzione azzurra voluta da De Laurentiis i capitani partiti sono stati addirittura tre: Insigne, Koulibaly e Mertens. In teoria la fascia sarebbe dovuta passare sul braccio di Zielinski, ma lo spogliatoio e l’allenatore hanno individuato un profilo migliore in Giovanni Di Lorenzo.
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Cambiano le cose anche a Torino
Anche al Torino la situazione, a dir poco caotica, ha portato la fascia a passare da Belotti a Bremer e poi da Bremer a Lukic. Il Monza ha invece voluto premiare uno dei tanti nuovi arrivati: Matteo Pessina. L’ex atalantino vanta infatti ben dieci anni nel settore giovanile della società brianzola, e quindi si è meritato questo premio sul campo. Passaggio di testimone all’Empoli, dove Romagnoli, passato al Parma, ha ceduto il ruolo a Bandinelli. Diverso il discorso per altri tre club: la Salernitana, che potrebbe alternare Ribery e Fazio; il Lecce, che dovrebbe vedere Tuia prevalere su altri compagni; e l’Udinese, che dovrebbe premiare definitivamente Pereyra al posto di Nuytinck.